Fuorisalone 2019

Dal basso verso l’alto: si attiva così l’economia circolare

12 Aprile 2019

Dal basso verso l’alto: si attiva così l’economia circolare

La nuova generazione di progettisiti formula ipotesi sostenibili per risanare la frattura tra essere umano e ambiente. Dal basso verso l’alto si traccia il percorso che diffonde una nuova cultura del progetto. Sollecitare il sistema imprenditoriale a comportamenti viruosi si può. Qualcosa inizia a muoversi. Al Fuorisalone 2019 brand affermati tengono d’occhio e ingaggiano talenti.

Oggetti che narrano la storia di un territorio

Anche quest’anno Din Design In in Lambrate Design District si conferma l’evento preferito da piccoli brand e designer indipendenti. Organizzato da promotedesign.it si prefigge di mettere in contatto nuove realtà con il sistema produttivo e potenziali consumatori. Lo fa partendo dal basso, selezionando anno dopo anno centinaia tra studi e progettisti in Italia e nel mondo, per promuovere prototipi e piccole produzioni. In questo contesto Alessio Tanzini si fa notare con le sue proposte di design sostenibile. Attualmente impegnato nell’ambito del Laboratorio di Design per la Sostenibilità di Calenzano non nasconde la sua propensione al materiale povero. Con questo realizza oggetti che narrano la storia di un territorio.

Una piccola economia circolare domestica

Alma Eterea è la sua collezione di 4 prototipi connessi tra di loro in una piccola economia circolare domestica. Produzione, ricrescita, conservazione, distribuzione. Riduzione degli sprechi e misura del fabbisogno reale sono gli obiettvi che si pone. Rimu è una compostiera che riduce i rifiuti organici, trasformandoli in humus per le piante da giardino. Un vero e proprio ecostistema. Terriccio bagnato, carta di giornale, vermi da giardino e rifiuti organici. Cestini forati per il colaggio dei liquidi di compostaggio e per il passaggio dei vermi, veri catalizzatori nel processo di trasformazione.

L’evaporazione dell’acqua per mantenere freschi gli alimenti

Puken è un frigorifero naturale, non utilizza elettricità, è dotato di due contenitori in terracotta, uno esterno ed uno interno, sfrutta l’evaporazione dell’acqua per mantenere freschi gli alimenti. Il cestino in midollino serve a conservare bulbi e tuberi che non hanno bisogno di stare al fresco ma semplicemente lontano da fonti di luce o umidità.

Far ricrescere le verdure

Pewu ha il corpo in terracotta con una doppia sezione, per far ricrescere le verdure in idroponica o a terra. Tre piccoli fori consentono il passaggio dell’acqua tra le due parti. Un solo ricarico per le due funzioni.

La spesa di alimenti non confezionati senza utilizzare buste

Poi c’è Walung, un dispenser per cibi sfusi. Ha un cappuccio che può essere sfilato dal corpo in vetro e utilizzato come bag per la spesa di alimenti non confezionati senza utilizzare buste. Ha un disco dosatore che permette di inserire gli alimenti nuovi e far uscire quelli vecchi.

Nulla viene buttato, tutto viene riutilizzato

Gli scarti alimentari sono utili per produrre l’humus  in Rimu, che a sua volta è utile come fertilizzante naturale per far ricrescere le verdure in Pewu. Le verdure che ricrescono in Pewu, saranno conservate in Puken, senza utilizzare corrente elettrica. I quattro prodotti si inseriscono in un’ottica di economia circolare perché nulla viene buttato, tutto viene riutilizzato nel processo produttivo. Inoltre il materiale utilizzato è 100% naturale, in questo modo, una volta che il prodotto arriva al fine vita, può essere o impiegato per altri scopi, oppure riciclato in toto, senza lasciare traccia o inquinanti. Partono dal basso e si dirigono verso l’alto gli esempi concreti che mirano a cambiare il sistema per la salvezza del mondo. Così anche il brand fashion Cos chiama l’architetto francese Arthur Mamou-Mani per raccontare la sua visione di sostenibilità.

L’ultima generazione dell’architettura

Indubbiamente più concettuale e imponente, Conifera è un’installazione architettonica realizzata in stampa 3d. Segna un breve percorso che collega il cortile di Palazzo Isimbardi in Corso Monforte con il suo giardino. Composta da bio mattoncini modulari realizzati con stampa 3d la si può considerare l’ultima generazione dell’architettura. Materie compostabili, design parametrico, processi creativi e robotica. Parte con il legno e termina con le bio plastiche. Il risultato è un viaggio tra le dimensioni naturali e artificiali.

Un viaggio dall’architettura alla natura

Un pattern ricorrente rimanda alla natura ciclica dei materiali compostabili spiega Arthur Mamou-Mani,

volevo che Conifera desse vita a un viaggio dall’architettura alla natura, per di mostrare come le materie rinnovabili, aattraverso approcci algoritmici possano creare le costruzioni del futuro

 

 

 

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